Dalla Chorégraphie alla Opéra-Ballet
Verso gli inizi degli anni ottanta del 1600, Luigi XIV cercò di spingere il grande coreografo e docente dell’Opéra di Parigi, Beauchamp, a rivalutare e possibilmente inventare un nuovo metodo di notazione del balletto accademico.
Questo è esattamente quel periodo storico particolare e di riferimento che inizia a distinguere un buon danzatore di corte da un danzatore accademico professionista.
Per questo e per una serie di altri innumerevoli fattori, la danza didattica doveva a questo punto mutare nell’ambito esplicativo e di studio.
Beauchamp, come gli venne ordinato dal Re in persona, creò il suo metodo ma se ne guardò bene dal pubblicarlo.
Gli scritti e i contenuti inerenti al metodo Beauchamp vennero dati e divulgati molto più tardi alle stampe, oltretutto da un altro artista di nome Feuillet, attraverso la sua famosa raccolta Choreographie nel 1700, parola utilizzata ai tempi per indicare la notazione della danza e non come utilizzata oggi, per indicare la composizione fisica della struttura di una danza messa in scena.
Alla prima stampa del manuale coreografico del 1700 ne seguirono altrettante con traduzioni per altri Paesi europei e altre varie riedizioni.
Tra tutti i grafici e diagrammi presenti nei testi dello scritto ve ne erano molti dedicati non solo alle basi del ballo accademico, ma anche documenti relativi a balli popolari sociali e teatrali di differente natura, che man mano aggiornavano i testi quando venivano eseguite nuove annotazioni, alcune di esse interpretabili ancora oggi.
Dopo Beauchamp come primo annotatore dei parametri della danza classica, susseguì un suo allievo, quando il maestro si ritirò dopo la morte di un altro grande contributore del balletto di scena, Lully.
Questo allievo diretto di Beauchamp si chiamava Luis Pécour, un danzatore provetto che debuttò e rimase sotto l’ala protettrice del suo maestro dal 1673.
Durante il periodo nel quale Pécour diventa maestro e coreografo al posto di Beauchamp, ecco che molti altri personaggi illustri della danza nascono dal medesimo ambiente.
Un luogo nel quale finalmente, grazie ai loro predecessori, esiste una metodologia didattica del balletto totale e senza precedenti.
Tra i talenti storici resi celebri durante la permanenza del nuovo maitre de ballet, vi erano Claude Balon, Michel Blondy, Françoise Prèvost ed altri ancora.
Pochi anni dopo, il Re decise attraverso un vero e proprio decreto legge di istituire in pianta stabile presso il teatro dell’Opéra di Parigi una definitiva e omonima compagnia di danza che funzionasse anche come accademia di ballo attraverso un’associazione della stessa.
Ed è da questo momento che grazie all’operato di Luis Pécour e altri celebri compositori, nacquero ancora una volta come già accaduto in passato, nuove forme di spettacolo legate al balletto classico, come la famigerata Opéra-Ballet.
Nell’Opéra-Ballet la danza lavora in parallelo con la musica vocale, cose già viste anche in passato, ma in questa forma d’arte la struttura della rappresentazione risultava molto più sciolta, qui ogni singolo atto è un pezzo totalmente indipendente dal resto che compongono l’opera e che pertanto, poteva anche esistere in maniera isolata.
Il soggetto rispetto alle forme antecedenti risultava essere più leggero, con ambientazioni in luoghi diversi dall’usuale territorio nazionale (spostandosi persino in paradisi esotici e lontani come le Indie, la Persia o il Sud America), gli atti di altre opere ballet spesso venivano utilizzati e mescolati con altri, scegliendo tra quelli che riscuotevano maggiore clamore tra il pubblico.